È meglio andare in pensione anticipata, uscendo qualche anno prima dal lavoro, o aspettare l’età della pensione di vecchiaia?

 

Conviene andare in pensione con Quota 100?

Sono 300 mila gli italiani che nel 2019 cercano di dare risposta a questa domanda.
Il Decreto è pronto, ora bisogna aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per l’entrata in vigore delle nuove misure, che permetteranno tra il 2019 e il 2021 a circa un milione di persone di andare in pensione.

Per tutti i nati tra il 1952 e il 1959 è ora di fare i conti.
Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, i lavoratori che usciranno 5 anni prima dal lavoro, accuseranno una riduzione sulla propria rendita provvidenziale anche superiore al 30%.
È indispensabile precisare che la rendita provvidenziale di ogni lavoratore è da considerarsi caso singolo.
Questi dati non hanno valore assoluto, ricordiamoci di non affidarci alle voci di corridoio ma di valutare seriamente la propria posizione.

Quali sono i fattori da tenere in considerazione?

Bisogna tener conto che sull’importo che è possibile ottenere con Quota 100 ci sarà una differenza di 5 anni di contributi non versati. Quindi rispetto all’uscita anticipata classica, con Quota 100 si percepirà circa un 20% in meno sull’assegno pensione.

Un lavoratore che ha 38 anni di contributi e ha iniziato a versarli entro il 1981 vedrà il suo assegno liquidato in due modi:

  • con il metodo retributivo fino al 1995 (incluso)

Il metodo retributivo trasforma la media retributiva in pensione perchè non prende in considerazione la storia contributiva del lavoratore, ma si concentra solo sull’ultima fase della sua carriera lavorativa.
Per coloro che prevedono un impoverimento retributivo rilevante, aderire a Quota 100 puotrebbe rivelarsi una buona occasione per mantenere invariato il proprio assegno pensione.

  • con il calcolo contributivo dal 1996 in poi

Il Calcolo contributivo favorisce i lavoratori più anziani, questo perchè restituisce una rendita direttamente proporzionale a tutti gli importi versati nel corso della propria carriera lavorativa.

Il lavoratore prima di prendere una scelta dovrebbe verificare che l’assegno pensione ricopra una somma sufficiente alle proprie esigenze economiche future.