Per i dipendenti pubblici vicini all’agognata pensione non ci sono buone notizie.

Il Governo non si decide e la buonuscita anticipata per i dipendenti pubblici e statali si allontana sempre di più.

A gennaio scorso, nella riforma delle pensioni del nostro Governo si parlava di una soluzione per anticipare il TFR ai dipendenti pubblici e statali fino ad un massimo di 30.000 euro tramite un finanziamento con a tassi molto vantaggiosi con Banche convenzionate.

La notizia era stata accolta positivamente dai dipendenti pubblici e statali, che solitamente vedono arrivare il pagamento della loro buonuscita in tempi molto lunghi.
Con la conversione in legge del Decreto 4/2019, si registrava un’altra svolta positiva. L’anticipo del TFR per i futuri pensionati era stato alzato a 45.000 euro.

Il Decretone prevedeva l’emanazione di un decreto interministeriale (Economia, Finanze e Funzione pubblica) entro tre mesi dalla sua pubblicazione, che andava a regolare questi anticipi.

L’anticipo del TFR possono richiederlo coloro che accedono al pensionamento con la quota 100, alla pensione di vecchiaia, alla pensione anticipata tradizionale e anche chi utilizza la finestra opzione donna.

Sono però scaduti i tempi previsti per il decreto che regola l’anticipo del TFR dei dipendenti pubblici e statali.
Mancano all’appello i termini per l’accordo con l’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Ricordiamo anche i molti datori di lavoro che non hanno comunicato all’INPS i computi dell’ammontare complessivo del Tfr spettante ai propri dipendenti, sommati ai tempi dell burocrazia Italiana non ci fanno ben sperare.

Come avevamo visto nelle settimane passate riguardo al ricorso fatto da Lia Capilli, la Corte Costituzionale ha ribadito la legittimità della norma che regola il pagamento differito e rateale del TFR dei dipendenti pubblici.

Infatti, secondo una legge del 2010 un dipendente pubblico può dover aspettare fino a 51 mesi dopo la pensione per il pagamento della sua buonuscita.

Il governo così blocca le liquidazioni di 224mila dipendenti pubblici e statali, per un valore di 8 miliardi.
Ad oggi i dipendenti pubblici non possono fare richiesta di anticipo del loro TFS alle condizioni promesse dal Governo perché manca il Decreto attuativo per il provvedimento.