Approvato il Def che dispone il nuovo blocco degli stipendi statali

Lo scorso 8 aprile è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Def (Documento economico e finanziario) che contiene la disposizione del blocco degli stipendi degli statali fino al 2020.

blocco-stipendi-statali-e-pubblico-impiego-continua-oggi-mercoled-la-consulta-in-aula-di-consiglio-decisione-in-forse-sentenzaL’ultimo contratto dei pubblici dipendenti è scaduto dal 2009 e nel 2010 è partito il congelamento delle retribuzioni dei lavoratori pubblici, da quel momento non sono mai state reperite le risorse per rinnovare i contratti del pubblico impiego.

Per il triennio 2010-2012 ci sarebbe dovuto essere il rinnovo ma è stato cancellato da un decreto del 2010 dal governo Berlusconi; il congelamento è stato poi esteso dal governo Letta al 2013-2014 e al 2015 dal governo Renzi per la parte economica.

Il blocco degli stipendi è stato sempre giustificato dai governi che si sono succeduti in questi anni come una misura transitoria ed eccezionale, che sarebbe terminata in breve tempo: adesso si capisce che la realtà non è quella. Oltretutto il Governo attuale ha ipotizzato di sciogliere l’Aran, l’Agenzia deputata ai rinnovi contrattuali del comparto pubblico.

Il congelamento fino al 2020 non era ipotizzato, in quanto con la Riforma della Pubblica Amministrazione, il risparmio di spesa ottenuto con la riduzione dei comparti da 22 a 4 (Potere centrale, Locale, Scuola e Sanità), doveva essere destinato ai rinnovi periodici delle condizioni contrattuali del personale. Un risparmio che purtroppo il Governo non ha preso in considerazione, vista l’assenza della previsione nel Def.

Per il triennio 2018-2020 è prevista solo l’introduzione di un’indennità di vacanza contrattuale, che porterà ad una stabile crescita dello 0,3% per tutto il periodo.

Alessandro Sartoretto