Il turnover Quota 100 porterà a nuovi posti di lavoro per i giovani?

Siamo arrivati a contare 165mila domande effettuate per l’uscita anticipata con Quota 100.

Quota 100 da la possibilità di uscire anticipatamente dal lavoro, ma per accedere a questa via d’uscita bisogna raggiungere i criteri di 62 anni di età e 38 anni di contributi.

Nonostante l’attuale crisi di governo, Quota 100 avendo lo status di Riforma Finanziaria fino al 2021 dovrebbe rimanere una misura stabile. Coloro che hanno maturato i criteri o che lo faranno nei prossimi mesi, potranno comunque usufruire dell’uscita anticipata dal lavoro.

Numerosi sono i dubbi che rimangono, soprattutto visto lo scarso turnover generazionale.
La manovra lascerà vacanti molti posti nella pubblica amministrazione, pochissimi i giovani che potranno usufruire di questo ricambio generazionale.

In dettaglio le domande per Quota 100:

  • 122mila sono le domande inviate da uomini
  • 43mila sono le domande inviate da donne
  • +60mila sono le domande inviate da lavoratori dipendenti
  • 53mila sono le domande inviate da dipendenti pubblici

Si stimano 200mila Quota 100 per il 2019, che dovrebbero portare a tante nuove opportunità lavorative per i giovani. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il tasso del turnover si aggira attorno al 37%.
Ovvero, su 200mila uscite complessive, nel 2019 sono solo 70mila i posti che verranno riempiti dai giovani under 35.

Il settore terziario è quello che vedrà maggiore ricambio occupazionale.
Le uscite con Quota 100 amplieranno così le opportunità di lavoro per baristi, commessi, cuochi, camerieri, cassieri, venditori e addetti alla vigilanza.

Per le classi lavorative di legislatori, imprenditori e alta dirigenza si svuoteranno 48mila posti, stessi numeri per le professioni scientifiche e di alta specializzazione, il turnover è quindi quasi nullo.