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Siamo arrivati ad avere parere positivo anche dal Consiglio dei ministri nei confronti della riforma Madia del pubblico impiego.
Dopo una lunga attesa che parte da febbraio, la versione che era stata presentata ha prodotto delle novità riguardo al tema assunzioni dei precari, alla modifica della valutazione dei dipendenti e alle disposizioni riguardo ai licenziamenti.
Proprio su questo ultimo tema licenziamenti si stabilisce che il dipendente pubblico che otterrà per tre anni di fila valutazioni negative dai suoi superiori sarà licenziato. Il nuovo codice disciplinare stabilisce anche il numero dei casi che potranno portare al licenziamento diretto. Alcuni esempi sono le assunzioni ingiustificate, lo scarso rendimento o le false dichiarazioni per ottenere promozioni.
Ci saranno più opportunità di stabilizzazione invece per quanto riguarda i precari. Negli anni tra il 2018 e 2020 verranno assunti coloro che hanno lavorato almeno per tre anni negli ultimi otto, anche per enti diversi. Questi tre anni di servizio dovranno essere maturati entro il 31 dicembre 2017. Per chi avesse già superato un concorso sarà assunto direttamente, mentre gli altri dovranno partecipare a dei bandi.
Riguardo ai tema caldo del rinnovo dei contratti del pubblico impiego risultano esserci ancora in ballo impedimenti sia di natura economica che riguardanti normative. Il Ministro Madia si è però pronunciata dichiarando che adesso ci sono tutte el carte in regola per riaprire la stagione contrattuale almeno dal punto di vista normativo.