I settori maggiormente colpiti sono i servizi educativi e civici, 400 dipendenti in pensione a Torino.

Stando ad uno studio dell’Osservatorio Previdenza Cgil (come riportato dal Corriere della Sera ) i lavoratori che andranno in pensione anticipata con Quota 100 sono meno di quelli previsti dal Governo.

Gli effetti della Quota 100 iniziano comunque a farsi sentire.
A Torino l’esodo è cominciato. Sono tanti i dipendenti comunali e degli asili nido Torinesi che andranno in pensione anticipata con Quota 1oo e con la Legge Fornero.
I dipendenti che avrebbero i requisiti per andare in pensione già quest’anno sono quasi 400.

Per il prossimo futuro si prospetta un periodo di forte disorganizzazione, dovuto appunto a una carenza di personale. Potrebbero verificarsi molti disservizi e non sarà facile arginare il problema.
Gli uffici per i servizi al cittadino di Torino hanno bisogno di rimpolpare l’organico; sicuramente la situazione accomuna molte città Italiane.

Risultano necessari nuovi concorsi in vari settori, abbiamo bisogno di giovani che vadano a sostituire i dipendenti prossimi alla pensione.

Il nuovo canale di pensionamento anticipato, stando alle stime dell’Osservatorio Previdenza Cgil, verrà utilizzato in misura minore rispetto alle previsione del governo.

Guardiamo insieme le cifre:

Cifre stimate Dati attuali
Totali 290.000 128.594
Privati 190.000 87.338
Pubblici 100.000 41.256

L’INPS al momento ha accettato l’82% delle domande ricevute, tutte del settore privato.
Le richieste approvate con decorrenza ad aprile 2019 sono 57.988 e rappresentano la maggior parte dei lavoratori che hanno aderito a Quota 100 (che hanno tra 63 e 67 anni di età).
Ad aprile sono in pagamento i dipendenti privati, ad agosto i dipendenti pubblici e da settembre tutto il settore scuola.

Le domande che l’INPS riceverà d’ora in poi saranno di tutti quei lavoratori che un pò alla volta arriveranno alla soglia prevista per Quota 100.

Per affrontare questa marea senza andare alla deriva la riorganizzazione degli uffici non è sufficiente.
Le aziende e gli enti interessati dall’esodo hanno un estremo bisogno di assumere nuove leve.
Confidiamo nell’apertura di nuovi concorsi da parte del Governo.