Piano piano si scioglie il nodo degli aumenti stipendi per gli statali che attendono il rinnovo dei contratti.

Gli stipendi dei lavoratori sono bloccati da 7 anni, nonostante i sindacati si siano battuti per cercare di sbloccare la situazione, soprattutto nel reparto scuola. Al primo aumento di stipendi sarà versata anche una cifra di arretrati, che andrà a gonfiare la busta paga dei lavoratori statali a inizio anno. Il Sole24Ore ha riportato un calcolo sulla possibile cifra media di questa somma, arrivando a definire 581 euro di aumento in ogni busta paga.

Da Gennaio 2018 dovrebbero quindi essere erogati sia gli aumenti tanto attesi, sia la cifra una tantum di arretrati. Se proviamo a fare due calcoli bisogna considerare 9 euro lordi al mese derivanti dai 300 milioni di euro prima della manovra di Renzi, quindi moltiplicarli per 13 mensilità del 2016 e del 2017, aggiungere poi i fondi della nuova Legge di Bilancio, 900 milioni totali, ovvero 26,8 euro a lavoratore, con un totale di 36 euro. Il risultato sarà quindi un aumento medio di 581 euro, come medio sarà anche l’aumento di 85 euro al mese.

La media seguirà il meccanismo della piramide rovesciata, ovvero chi ha redditi bassi sarà più agevolato. Questa settimana sarà decisiva per l’approvazione della Legge di Bilancio 2018, in modo da stabilire le risorse a disposizione per ogni tipologia di settore. Al reparto scuola sono previsti ad oggi pochi fondi, le risorse saranno progressive, 5 milioni per il 2018, 15 milioni per il 2019 e 30 milioni per il 2020. Inoltre 37 milioni di euro serviranno per l’adeguamento stipendi dei dirigenti scolastici, a cui si aggiungono 137 milioni per i prossimi due anni.

Alessandro Sartoretto