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Nuova proposta del Governo rende flessibile l’uscita dal lavoro

Viene lanciata dal Governo l’Ape, cioè un anticipo pensione personalizzata, che dà la possibilità di lasciare il lavoro 3 anni prima rispetto all’età stabilita, ovvero a 63 anni e sette mesi invece che a 66 e sette mesi. Basato su un prestito erogato da banche, i lavoratori potranno richiederlo all’INPS, e rimborsarlo in venti anni con rate che graveranno sulla pensione fino ad un massimo del 15%.

Pensioni: prestito per pensione anticipataQuesto è il piano illustrato ieri dal ministro Giuliano Poletti e dal sottosegretario alla Presidenza Tommaso Nannicini ai sindacati, il tutto previsto per il prossimo anno. Le varianti sono quindi le seguenti: 

  • per i disoccupati più anziani dovrebbe essere lo Stato a prendere in carico i rimborsi;
  • per i redditi bassi dovrebbero essere previste detrazioni fiscali che potrebbero arrivare ad annullare o  alleggerire il rimborso e quindi il taglio dell’assegno;
  • per i lavori in esubero sarebbero invece le imprese stesse a partecipare al pacchetto.

Inoltre, per i lavoratori che hanno aderito alla previdenza integrativa, sarebbe possibile richiedere la rendita integrativa anticipata (RITA), ovvero un’anticipazione della pensione.

La cosa certa è che la flessibilità costerebbe circa 10 miliardi di euro allo Stato senza questa struttura, invece di circa un miliardo. Infatti il governo ha intenzione di tenere insieme l’equilibrio dei conti pubblici con l’equità sociale, per concentrarsi sulle situazioni più problematiche. L’obiettivo infatti è proprio quello di introdurre una flessibilità senza toccare la legger Fornero. Manichini spiega che questo anticipo pensioni sarà sperimentale per tre anni e che riguarderà il prossimo anno i nati tra 1951 e 1953 con la previsione di estenderlo nel 2018 ai nati nel 1954 e nel 2019 ai nati nel 1955.

Quindi a chi mancano meno di tre anni alla pensione potrà fare la richiesta all’INPS il quale si confronterà con istituti finanziari che provvederanno ad anticipare il capitale (senza garanzie reali) e in caso di premorienza non ci si rivarrà sugli eredi.
Questa disponibilità del Governo è apprezzata anche da i ledaer di Cgil, Cisl e Uil, che continueranno a lavorare al progetto vedendo una prospettiva bastata su un clima che sta notevolmente cambiando.

Alessandro Sartoretto

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