L’aumento di capitale del Monte dei Paschi non sarà di 5 miliardi, ma di 8,8 di cui 6,5 miliardi a carico del contribuente.
Se calcoliamo 6,5 miliardi di euro da dividere per circa 26 milioni di famiglie viene fuori la cifra di 251 euro a famiglia.

Diverse sono le cifre fornite dalle associazioni dei consumatori, prendendo come riferimento tutti la dote del decreto salva-risparmio di 20 miliardi, risulta la cifra di 330 euro a italiano, comprendendo anche neonati e ultracentenario, per un totale di 774 euro a famiglia.

Fino a fine novembre la Monte dei Paschi andava bene, da dopo il referendum si sono sganciati per paura di un crac correntisti e risparmiatori, mettendo il tutto in crisi.
Il Governo Renzi non voleva usare denari pubblici per fare pulizie dalle sofferenze nei bilanci già da luglio.
Le banche sono in crisi perché il PIL da otto anni è in fin di vita, trasformando in sofferenze molti finanziamenti alle imprese italiane.

Si scopre che il 70% dei cattivi debitori della banca più antica del mondo, la Monte dei Paschi di Siena, non sono i piccoli artigiani o commercianti, ma che addirittura il 69,7% dei crediti sono prestiti a ricchi. Il 24,3% sono pratiche con cifre tra uno e tre milioni di euro, per un valore totale di 2,5 milioni di euro. Sono invece il 32,4% quelle con valori superiori a 3 miliardi di euro, per un totale di meno di 10mila clienti in tutto.

La lista dei cattivi pagatori non è attualmente visibile e forse la fretta di statalizzare la banca serve a proteggere questi nomi. Chi conserva la lista ha in mano a se molti politici, imprenditori e vip che hanno avuto rapporti con la banca in questione.
In realtà alcuni nomi li sappiamo, risalendo ai comunicati stampa.

MPS prestiti non restituiti sono dei ricchiLa famiglia De benedetti, che con Sorgenia avevano 600 milioni di perdite. Le banche che avevano finanziato chiedevano indietro il denaro prestato, senza nessun risultato da parte del gruppo energetico, portando Monte dei Paschi a convertire i crediti in azioni e a gestire l’azienda.

Marcegaglia è uno degli altri nomi in questione, di proprietà di Antonio ed Emma Marcegaglia. Avevano ricevuto un finanziamento di quasi mezzo miliardo di euro nonostante avessero alle spalle debiti per 1,5 miliardi.

Sarà la banca centrale europea insieme all’Unione Europea a decidere il nostro futuro, in quanto l’EU è disponibile a concedere un aumento di 20 miliardi di euro del debito pubblico per mettere in sicurezza le banche.

In ogni caso il conto arriverà a noi cittadini.

Alessandro Sartoretto