Dopo un mese dall’uscita di Tito Boeri, la vicepresidenza dell’INPS è ancora vacante.

L’Istituto di Previdenza è nel pieno della ricezione di domande per la pensione anticipata con Quota 100 e di quelle per il reddito di cittadinanza.
Solo per Quota 100 siamo arrivati a contare più di 89mila domande.

Senza una giuda l’INPS riuscirà a gestire la mole di lavoro che ogni giorno si fa più pesante?

Le decisioni da prendere sono tante e nonostante l’intenzione di riempire i posti vacanti, i nomi dei vertici che l’INPS attente tardano ad arrivare.
La questine comincia a preoccupare, il governo vorrebbe che il posto andasse a un tecnico di fiducia ma, ieri dopo Francesco Verbaro anche Mauro Nori ha rinunciato alla candidatura.

“Ringrazio tutte le persone che mi hanno manifestato la loro fiducia, ma non sono disponibile ad assumere alcun incarico all’Inps. Auguro che l’Istituto riesca a superare un periodo particolarmente difficile della sua lunga storia” ha dichiarato Mauro Nori come riporta La Stampa.

I tempi stringono, il Decreto deve essere convertito entro due settimane ma il “team” per la firma dell’esecutivo non è ancora formato.

Tempi difficili per l’INPS

Mentre si attende la scelta di un nome, Tridico deve affrontare da solo le problematiche che cominciano ad affollarsi. Una di quelle più rilevanti è sicuramente il blocco delle indicizzazioni.

L’INPS deve chiedere la restituzione di una piccola somma di denaro ai pensionati a causa del blocco delle indicizzazioni sopra i 1539 euro.
La misura doveva entrare in vigore a Gennaio ma i tempi sono lunghi e sembra che il governo voglia rimandarla fino a dopo le Elezioni Europee.
Per le pensioni poco sopra i 2000 euro al mese il taglio sarà di circa 170 euro l’anno, tenendo presente però che più si ritarda la misura più alto sarà il conguaglio.

L’INPS rimanda anche la certificazione unica e il presidente del Civ dell’INPS Guglielmo Loy chiede:

“rispetto per i milioni di pensionati, lavoratori ed imprese che attraverso i 230 miliardi annui di euro di contributi che versano, e che hanno versato, garantiscono gran parte del welfare del nostro paese. Rispetto per i lavoratori ed i dirigenti dell’Inps che si dedicano ad erogare servizi fondamentali. Rispetto per chi collabora con l’Inps, professionisti, patronati e Caf per accompagnare cittadini ed imprese alla richiesta di servizi e prestazioni”.

“rispetto per i milioni di pensionati che devono ricevere la copia della certificazione unica dei redditi 2018 per produrre la propria dichiarazione dei redditi. Rispetto per chi aspetta le note di variazione al bilancio 2019 affinché esso sia aderente a ciò che l’Inps dovrà fare in questo anno a partire dalla gestione delle nuove regole sul pensionamento e sul reddito di cittadinanza”.

Rimaniamo in attesa di scoprire il “nome” che andrà a ricoprire la carica vacante all’INPS e che ci auguriamo, aiuti ad uscire da questi tempi difficili.