Sciopero nazionale contro riforma Madia: “Governo vuol distruggere i servitori dello Stato”

Il 24 ottobre i dirigenti manifesteranno contro la riforma Madia. I sindacati della dirigenza Unadis (dirigenti dello Stato) e Codirp a cui aderiscono dirigenti di enti locali, Regioni e sanità, si sono riuniti sabato in assemblea generale a Roma ed hanno proclamato lo sciopero.

La protesta nazionale sarà di cinque ore.

Secondo Barbara Casagrande, segretario generale di Unadis e Codirp, il decreto attuativo della riforma della pubblica amministrazione che riordina la dirigenza è un “colpo al cuore” e “l’intenzione del governo è quella di distruggere i servitori dello Stato. Nella riforma c’è nascosta l’idea di annichilire, asservire, sottomettere la dirigenza pubblica del paese”

E ancora: “Siamo stati fermi fino a questo punto cercando di dialogare con il governo, ma non ci sentiamo abbastanza ascoltati. Dobbiamo dare un segnale, forte e chiaro. C’è bisogno di una presa di posizione, di una protesta forte”.

La riforma, dicono i sindacati, piano piano interesserà altri settori pubblici: “In pratica stiamo assistendo ad un meccanismo di erosione dello spazio dell’intervento pubblico. Abbiamo intenzione di difenderci”. Innanzi tutto con la costituzione di un “osservatorio di legalità per la dirigenza pubblica e un monitoraggio costante del conferimento di tutti gli incarichi dirigenziali, evidenziando fenomeni di corruzione al pari delle procedure di appalto pubblico”.

Casagrande vuole utilizzare il Freedom of information act (Foia) attraverso il quale “vogliamo accertare direttamente dove si annidano i veri costi dello Stato: dopo anni di blocco del turnover non siamo noi il vero costo dello Stato. Noi siamo la risorsa, dopo dieci anni di spending review ci siamo e non possiamo continuare a subire”.

“Cara Madia, noi ci siamo: siamo il motore dello Stato, siamo da anni in campo per la garanzia. Il ministro della funzione pubblica avrebbe dovuto ascoltarci: siamo delusi ed amareggiati“