Per i dipendenti pubblici che percepiscono meno di 26 mila euro l’anno ci saranno ancora in busta paga gli 80 euro di bonus.

L’8 giugno l’argomento bonus sarà alla base del confronto tra Regioni e Comuni, essendo uno dei pilastri della direttiva Madia. Saranno individuati meccanismi in grado di tutelare chi rientra in un reddito basso, non volendo arrivare infatti ad eliminare il bonus. Sono inoltre confermati gli impegni sul welfare aziendale e il cambiamento della retribuzione.

Il prossimo 8 Giugno saranno infatti allo stesso tavolo il ministero, i comitati di settore e l’Aran, ovvero l’Agenzia che si occupa dei negoziati per il pubblico impiego. Sarà proprio quest’ultima che una volta ricevuto l’atto potrà successivamente convocare i sindacati per iniziare le trattative con P.A centrale, locale, sanità e istruzione.

Oltre all’argomento riguardante il bonus 80 euro, relativo a tutti quei lavoratori che percepiscono un reddito al di sotto dei 26 mila euro, verrà discusso l’argomento welfare aziendale, per poter permettere alla P.A di accedere a servizi (come ad esempio asili nido, campi estivi per i figli, e molto altro) senza pagare o pagando meno.

Riguardo ai premi di produttività andrà una quota prevalente, ovvero oltre il 50% della parte variabile dell’accessorio.

Altro argomento da affrontare saranno i fondi per il salario accessorio, sul quale bisognerà fare chiarezza anche sulla base della riforma appena approvata. Le parti dovranno inoltre stabilire un sistema valido per sconfiggere i famosi “furbetti del cartellino”, infatti la norma già prevede nessun tipo di premio a quei lavoratori che registrano tassi di assenza anomali.

Alessandro Sartoretto