A giugno partirà il taglio alle pensioni d’oro, pare però ci sia un errore.

Tutti i pensionati che hanno cumulato i contributi saranno esulati dalla manovra.
In merito alla circolare dell’INPS che regolamenta questo taglio alle pensioni d’oro il Sottosegretario al Lavoro Durigon si pronuncia così:

Ho sentito l’Inps per verificare gli aspetti tecnici. La circolare sarà cambiata. Inps sta applicando vecchie circolari che prevedono almeno 35 anni di contributi effettivi per andare in pensione, escludendo dunque i contributi figurativi per disoccupazione e malattia“.

Durigon aggiunge:

Quella legge è stata superata dalla Fornero e non più vigente. Qui c’è solo un problema di errata interpretazione dell’Inps. Un’anomalia che discuterò con il commissario Tridico

Pare proprio che l’Istituto di Previdenza degli Italiani sia in confusione e in grave difficoltà.
Se non bastasse la circolare di cui abbiamo parlato prima a rendere evidente le carenze dell’INPS, ci sono altri fattori a perorare la causa.

Alcuni pensionati, ad esempio, percepiscono il loro assegno mensile con la rivalutazione piena, conseguenza dell’approvazione tardiva della legge di Bilancio.

Da giugno scattano gli adeguamenti sulle pensioni.
Gli adeguamenti sono di due tipologie: uno noto come “contributo di solidarietà” sugli assegni alti e per tutti gli altri partirà il prelievo per le rivalutazioni.

La manovra di taglio è stata annunciata da una circolare dell’INPS che riprende quanto disposto dal governo lo scorso 30 dicembre.

Le pensioni subiranno una sforbiciata del:

  • 15% per la quota d’importo da 100mila a 130mila euro;
  • 25% per la quota da 130mila a 200mila euro;
  • 30% per la quota di importo da 200mila a 350mila euro;
  • 35% per la quota da 350mila a 500mila;
  • 40% per la quota d’importo eccedente i 500mila euro.

Altri pensionati invece si sono già visti regolare i loro conti e Durigon a riguardo dice:

Un frutto anche questo del caos Inps. In alcuni casi che ho potuto verificare c’è stato un taglio di 10-15 euro anziché pochi centesimi. Su 5 milioni di pensionati coinvolti dalla nuova perequazione, più della metà rinunciano a cifre simboliche, sotto i 40 centesimi“.

Risulta quindi palese il caos che perversa all’INPS, augurandoci che tutto si risolva nel minor tempo possibile, questi saranno mesi difficili per i pensionati.