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Sindacati e parte pubblica si confronteranno per ratificare il famoso accordo del 30 novembre di una anno fa e trovare i giusti criteri per garantire l’incremento in busta paga.

La Funzione Pubblica Cgil conferma che l’obiettivo è arrivare a stabilire un contratto innovativo che punti a rendere protagonisti i lavoratori stessi, per migliorare i servizi ai cittadini. L’incontro che è in programma per l’8 novembre sarà l’occasione per confermare più diritti e più salario. Il sindacato rivendica un aumento del salario per non meno di 85 euro mensili, oltre a voler migliorare le condizioni di lavoro, con più diritti sul tema ferie, malattia e permessi. Altro obiettivo importante è il superamento del precariato, oltre al rafforzare le tutele.

Anche la ministra Marianna Madia è intervenuta sul tema precariato, dando ragione anche alle parole dette dal Papa sul criterio del massimo ribasso, che ha in effetti determinato molte storture, lasciando che a pagare siano come sempre i lavoratori stessi. La Madia afferma che a questo proposito è stata approvata una norma che consentirà a tutte le amministrazioni pubbliche di assumere chi da molti anni è precario.

Ad oggi, nella Legge di Bilancio 2018 i finanziamenti si fermano a 2 miliardi e 850 milioni di euro per i rinnovi del triennio 2016-2018. Una cifra che risulta piuttosto bassa se si pensa che ne servirebbero altri 2,3 miliardi solo per il comparto Scuola.

Il confronto che avverrà con i sindacati servirà a ratificare i criteri che faranno oscillare avanti e indietro questo incremento in busta paga. Alcuni lavoratori della scuola potranno infatti avere cifre vicine ai 100 euro, altri invece arriveranno solo a 60 euro. In ogni caso, anche chi avrà un rinnovo con uno stipendio maggiore si ritroverà con un salario ancora fortemente inferiore al tasso di inflazione.

Alessandro Sartoretto

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