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In seguito al salvataggio delle banche Carife, Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria, reso possibile grazie  ai fondi del sistema bancario e all’ azzeramento del valore di azioni e obbligazioni di subordinate, molti risparmiatori hanno visto bruciare i propri risparmi di una vita.

0d7764695c55c5d1c3edadce4a2a2cb9_LIl decreto salva-banche ha lasciato fallire la parte cattiva di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife, anche se parte del contributo è stato dato da molti piccoli risparmiatori che hanno visto azzerato gran parte dei loro risparmi di una vita.
Stiamo parlando soprattutto di persone di una certa età che hanno 
affidato gran parte dei loro soldi alla banca del territorio.

Ammontano a circa 790 milioni di euro le obbligazioni subordinate di Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti, che sono oggetto di riduzione o sono state liquidate nel contesto del salva-banche. A queste, si aggiungono le perdite degli azionisti.

Si parla di un vero e proprio assalto di molti titolari di obbligazioni subordinate di Banca Etruria che si sono recati all’associazione consumatori per mostrare il documento di propensione al rischio rilasciato dalla banca al momento della sottoscrizione delle obbligazioni e ricostruire passo dopo passo la propria posizione.

Si tratta di persone con età elevata che hanno investito il proprio TFR o i risparmi della pensione.

E’ certamente una situazione che suscita preoccupazione; traspare la disperazione di quegli investitori di oltre 80 anni che hanno investito in strumenti potenzialmente pericolosi senza avere piena consapevolezza al momento della sottoscrizione.

Codacons (associazione per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) e altre associazioni hanno già annunciato class action.

A tutto questo si aggiungono circa diecimila piccoli imprenditori di tutta Italia che sono stati trascinati nel salvataggio di Carife, Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria, perdendo totalmente i loro risparmi.
Secondo Comitas si tratta di titolari di piccole attività ai quali le banche hanno suggerito azioni e obbligazioni subordinate dei quattro istituti di credito.
Oggi tali imprenditori, si ritrovano ad avere 
perso tutti i loro soldi investiti.

Un quadro davvero allarmante… Continuate a seguirci per rimanere sempre aggiornati sull’argomento.

 Alessandro Sartoretto

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