Nella Riforma Pensioni una misura che dovrebbe fermare gli adeguamenti alle speranze di vita per certe categorie di lavoratori, specialmente i precoci e addetti a mansioni usuranti.

Nel 2013 c’è stato il primo adeguamento alle speranze di vita, pari a tre mesi, con l’aggiunta di altri quattro mesi nel 2016. Dunque ai requisiti anagrafici previsti per la pensione e a quelli contributivi per una pensione anticipata nel 2017 vanno aggiunti sette mesi.

Ecco nel dettaglio l’età per la pensione di vecchiaia 2017:

  • 66 anni e 7 mesi per lavoratori dipendenti nel privato, lavoratori autonomi e lavoratrici del pubblico impiego.
  • 66 anni e 1 mese per le lavoratrici autonome
  • 65 anni e 7 mesi per lavoratrici del privato

Riguardo alla pensione anticipata invece il requisito è pari a 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.
È inoltre applicabile quella che si definisce pensione contributiva, sia su pensioni di vecchiaia, sia su quelle anticipate. 

La pensione di vecchiaia contributiva riguarda lavoratori che una volta raggiunta l’età pensionabile non hanno perfezionato i requisiti contributivi, ovvero 20 anni di contributi versati e un assegno pari al almeno 1,5 volte il minimo. Con 5 anni di contributi versati  accedono comunque a una pensione di vecchiaia con 70 anni e 7 mesi di età.

La pensione anticipata contributiva si riserva invece a chi ha 20 anni di contributi e un assegno pari di almeno 2,8 volte il minimo, in questo caso il requisito è pari a 63 anni e sette mesi.

Abbiamo poi la categoria precoci, con almeno un anno di contributi entro i 19 anni, che nel 2017 potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi. È stata inoltre fissata una lista di categorie elencate dalla legge.

Anche all’Opzione Donna c’è l’adeguamento alle speranze di vita. Accedono infatti alla pensione le lavoratrici con almeno 35 anni di contributi, l’età anagrafica è pari a 57 anni e sette mesi per le dipendenti e 58 anni e sette mesi per le autonome.

Gli adeguamenti alle aspettative di vita non riguarderanno invece gli iscritti alle gestione separata e alle casse previdenziali dei professionisti.

I prossimi adeguamenti sono previsti poi nel 2019 e poi ogni due anni. I parametri degli aumenti sono decisi in base ai dati Istat di volta in volta.

Alessandro Sartoretto

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