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Dalle statistiche risulta che negli ultimi sei mesi i dipendenti pubblici abbiano perso 4 mila euro a testa.

I dati Istat di oggi, secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori fa emergere due record negativi riguardo a contratti e retribuzioni. La prima questione riguarda la durata media della vacanza contrattuale sul totale dei dipendenti, pari a 28 mesi, superando il precedente record che era di 22,5 mesi solo un anno fa.Pubblico impiego persi 4mila euro a testa

Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, sostiene che la cosa più grave sia il nuovo record riguardo alle retribuzioni contrattuali orarie, che sono salite di una percentuale dello 0,5% su base annua.

A causa del blocco della contrattazione che dura da ormai 7 anni, i dipendenti pubblici hanno perso, dal 2010 al 2015, una media di 899 euro in termini nominali e 4.049 euro in termini reali. La retribuzione lorda è passata da una media di 34.662 euro del 2010 a 33.763 euro del 2015, il tutto considerando l’aumento del costo della vita nel corso di questi  anni passati.

I più danneggiati risultano i dipendenti delle amministrazioni locali, con una riduzione pari a 1.351 euro, considerando poi l’andamento dei prezzi la perdita arriva ad essere di 4.641 euro.
Il presidente Massimiliano Dona sull’argomento commenta che questo non adeguamento contrattuale degli stipendi è il principale motivo del cosiddetto impoverimento delle famiglie, evidenziando che un incremento di 85 euro per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego sarebbe sufficiente per far recuperare ai lavoratori quanto hanno perso in tutti questi anni passati.

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