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- Madia, riforma pubblica amministrazione, crollano le certezze del posto fisso e aumento stipendio
- Alessandro Sartoretto
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Madia, riforma pubblica amministrazione, crollano le certezze del posto fisso e aumento stipendio
Con la bozza del nuovo testo unico sul pubblico impiego crollano due delle certezze che hanno da sempre differenziato il lavoro degli statali rendendolo più sicuro rispetto a quello dei dipendenti privati: il posto fisso e l’aumento dello stipendio con gli scatti di anzianità.
E’ a pagina 72 che la bozza del nuovo decreto parla della fine del posto fisso. Le amministrazioni devono comunicare al ministero le eccedenze di personale rispetto alle esigenze aziendali. I dipendenti che non servono possono essere spostati un un altro ufficio, entro un raggio di 50 km, con mobilità obbligatoria.
L’alternativa è metterli in disponibilità, facendo loro percepire l’80% dello stipendio e contributi pensione senza lavorare. Hanno però due anni per trovare un’altro impiego, altrimenti il loro rapporto di lavoro finisce definitivamente.
Esisterebbe già adesso un sistema similare, ma dato che gli uffici che non comunicano le eccedenze non vengo perseguiti, non viene messo in pratica. Con il via di questa nuova regolamentazione saranno bloccate le assunzioni ed eseguito il procedimento disciplinare per il dirigente.
In materia di stipendio, con il nuovo testo unico vengono cancellati per sempre gli scatti di anzianità, facendo si che ogni dipendente sarà valutato annualmente dal proprio dirigente per il lavoro svolto. Saranno quindi delle pagelle a decidere se assegnare un’aumento, ed eventualmente a non più del 20% dei dipendenti per ogni amministrazione.
Ma le novità non finiscono qui, sarà prevista come obbligatoria la conoscenza della lingua inglese per candidarsi ai concorsi pubblici. Obbligatorietà anche della visita fiscale per le assenze fatte il venerdì e i prefestivi. Procedimenti disciplinari più veloci per gli assenteisti. Nessuna indennità di trasferta e i buoni pasto uguali per tutti, del valore di 7 euro al giorno.
Sembra che questo pezzo delle delega può essere esercitato entro febbraio dell’anno prossimo, come dice la riforma della pubblica amministrazione. Finora il governo aveva parlato di settembre. Successivamente sarà fatto un referendum sulla riforma costituzionale, dove voteranno 3 milioni di dipendenti pubblici.
Alessandro Sartoretto
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