PENSIONI PRECOCI: a chi spetta la Quota 41?

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Sorgono quesiti sul tema pensioni precoci: chi rientra nella Quota 41? Quali lavoratori ne usufruiranno?

Il Senato ha approvato la legge di Bilancio e verrà molto probabilmente attuata all’inizio del nuovo anno, con i lavoratori precoci che puntano la Quota 41, un nodo fondamentale che riguarda quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare molto giovani. Sono chiamati precoci perché hanno lavorato almeno 12 mesi continuativi prima del compimento dei 19 anni di età, i quali contano di poter andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi.

Solo alcune categorie di lavoratori potranno accedere alla Quota 41, tra cui gli addetti ai lavori usuranti, per i quali l’anticipo della pensione sarebbe di 12 mesi o 18 mesi grazie all’abolizione della finestra mobile.

A partire da maggio la pensione anticipata sarà a disposizione per categorie che si sovrapporranno a quelle per l’Ape Social, tagliando fuori molti lavoratori precoci.
Secondo le norme del 2012 della legge Fornero, dove i lavoratori possono andare in pensione solo al compimento di 42 anni e 10 mesi di contributi, con 41 anni e 10 mesi per la fascia femminile, la nuova norma prevede un anticipo di 1 anno e 10 mesi per uomini e di 10 mesi per le donne.

Le quattro categorie di lavoratori precoci che potranno accedere alla Quota 41 saranno quindi:

• Lavoratori in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, e che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi;
• Lavoratori che assistano, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;
• Lavoratori che abbiano capacità lavorativa ridotta, accertata come invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
• Lavoratori dipendenti nelle professioni indicate in un allegato alla Legge di Bilancio, che svolgano da almeno sei anni in via continuativa attività lavorative usuranti e gravose.

Entro il 1 marzo 2017 verranno espressi i criteri di priorità, in caso di domande superiori alle risorse a disposizione. Le risorse attualmente sarebbero 360 milioni di euro per il 2017, 550 milioni per il 2018, 570 milioni per il 2019 e 590 milioni dal 2020.

Per chi non rientrerà nelle categorie stabilite sarà possibile utilizzare un cumulo gratuito, ovvero far confluire senza oneri tutti i contributi richiesti prima del tempo.

Alessandro Sartoretto

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