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- Saranno 18 e non 7 le rate che faranno scattare la morosità per consentire alla banca di mettere in vendita la casa.
- Alessandro Sartoretto
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Saranno 18 e non 7 le rate che faranno scattare la morosità per consentire alla banca di mettere in vendita la casa.
Dopo la comunicazione della direttiva europea che permetteva alle banche di entrare in possesso delle case di chi ha contratto un mutuo e non ha pagato 7 rate, arriva quella del cambiamento del decreto legislativo che recepisce la direttiva 2014/17/Ue.
Le novità sono state presentate nel corso di una conferenza stampa, dal relatore del provvedimento Giovanni Sanga, il capogruppo del Pd Ettore Rosato, il capogruppo in Commissione Finanze, Michele Pelillo. Il parere non vincolante, che sarà presentato la prossima settimana, ha già ottenuto l’ok del governo, assicurano gli esponenti del Partito democratico e segnalano, tra l’altro, come l’inadempimento per morosità sia di«mancato pagamento» e non di «ritardato pagamento».
La clausola di inadempimento sarà facoltativa e la casa potrà essere venduta dalla banca solo dopo 18 rate non pagate. La vendita senza passare dall’asta giudiziaria sarà possibile solo nel caso in cui il cittadino abbia sottoscritto liberamente la clausola di inadempimento. Inoltre la vendita dell’immobile obbligherà la banca a cancellare il mutuo anche se il valore del bene è inferiore a quello del debito residuo non pagato dal proprietario di casa.
La valutazione della casa sarà effettuata da un perito indipendente, nominato dal tribunale, e su tutta la procedura ci sarà il controllo della Banca d’Italia.
Con il provvedimento viene disciplinato per legge il patto marciano, che regola la cessione al creditore della cosa data in garanzia quando il debitore non è adempiente.
La nuova normativa sull’inadempimento non sarà retroattiva, non si applicherà quindi ai contratti già in essere neanche in caso di surroga e, come sottolineato dai deputati del Pd, offre al momento della stipula maggiori vantaggi per il cittadino, obbligando la banca a una maggiore trasparenza.
Alessandro Sartoretto
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