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A marzo si riparte: Bonus di 80 euro e riordino carriere per le Forze Armate

A Marzo riparte il bonus di 80 euro per le Forze Armate, dichiarazione del Ministro Minniti durante l’incontro con la Silp CGIL, sindacato dei lavoratori della Polizia. Manca solo di trovare le risorse, ma il decreto è pronto.

Sono mesi che le Forze Armate aspettano notizie sul famoso bonus di 80 euro, dopo i tanti rinvii e discussioni, portando sindacati e lavoratori ad un disorientamento generale, anche per quanto riguarda un riordino delle carriere. L’unica cosa certa è che la delega attuativa è ripartita prima di Marzo.

Si spera che il bonus di 80 euro duri anche nel 2018 e oltre, considerando che i lavoratori delle Forze Armate beneficeranno anche degli arretrati, come conferma anche il Ministro della Difesa.
Ad ogni modo bisogna attendere il decreto attuativo e il reperimento delle risorse, anche se in questo momento abbiamo la certezza che i lavoratori riceveranno gli 80 euro di bonus.

L’integrazione di 80 euro mensili, per un totale di 960 euro annui, saranno erogati come contributo straordinario, spettano però a chi ha un reddito totale non superiore ai 24 mila euro e scendono per chi ha tra 24 e 26 mila euro.

Ma le novità per le Forze Armate non sono in realtà finite, perché si è parlato anche del riordino delle carriere, dando un’indicazione sulla data di riferimento. Sarà dunque entro marzo e i dipendenti riceveranno un ulteriore stanziamento di fondi per la manovra, ovvero circa 300 milioni oltre ai già presenti 480 messi in ballo dalla Legge di Stabilità.
Si attende anche in questo caso una delega attuativa del suddetto riordino, il Ministro Minniti assicura che entro il 26 febbraio sarà avviata. Si avranno dunque nuove ripartizioni e qualifiche, oltre a modifiche sui redditi complessivi dei lavoratori.

Ma se il bonus di 80 euro fosse erogato a partire dal mese di marzo e durante lo stesso 2017 si beneficiasse degli effetti del riordino, cosa accadrebbe?

Ricordiamo che per accedere al bonus ci sono dei parametri, oltre i 26 mila euro annui l’importo versato al lavoratore va restituito in tutto o in parte nella dichiarazione dei redditi. Bisognerà quindi stare attenti in caso di aumento del reddito.

Alessandro Sartoretto

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