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L’anticipo pensione con il cumulo gratuito dei contributi potrebbe danneggiare TFR e TFS dei dipendenti pubblici che fanno richiesta.
I lavoratori della pubblica amministrazione che vogliono accedere alla pensione anticipata grazie al cumulo contributivo gratuito, introdotto nella Legge di Bilancio 2017, dovranno portare attenzione ai tempi della buonuscita, perché il trattamento di fine servizio o rapporto potrebbe avere avere effetti negativi.
Scegliendo l’opzione di anticipo tramite il cumulo gratuito dovranno infatti mettere in contro una dilatazione sull’erogazione del TFR o TFS di diversi anni.
La conferma verrebbe direttamente dall’INPS, con la circolare numero 60 del 2017, la quale infatti specifica che per il personale della pubblica amministrazione che cessa il servizio fruendo del cumulo gratuito dei contributi, la buonuscita sarà pagabile non prima dei 12 mesi decorrenti dal compimento dell’età anagrafica richiesta per l’accesso alla pensione di vecchiaia e non dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Si otterrebbe quindi soltanto la prima parte di buonuscita, mentre per la seconda si dovranno attendere 12 mesi dall’erogazione della prima (si tratta della quota compresa tra i 50 e i 100mila euro). Per l’erogazione della parte di TFR eccedente i 100mila euro si dovrà attendere che siano trascorsi 12 mesi dall’erogazione della seconda.
L’utilizzo del cumulo gratuito dei contributi potrebbe quindi penalizzare la buonuscita, che potrebbe arrivare con un ritardo di 5 o 6 anni rispetto alle previsioni.
Come segnala l’INPS, il cumulo dei contributi suddetto potrà essere utilizzato per liquidare sia pensione di vecchiaia che quella anticipata.