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Siamo quasi agli inizi di Settembre e la situazione sullo sblocco dei contratti  statali è ancora in fase di attesa.

Novità sui rinnovi erano attese già prima dell’estate, calcolando che ormai sono più di 8 anni che si parla di un aumento di stipendio di circa 85 euro per i dipendenti della PA. Tutto è stato rimandato a settembre, mentre il Governo ha il compito di reperire le risorse per quanto era già stato concordato scorso novembre con i sindacati.

Come date certe abbiamo il 28 agosto, dove i sindacati si incontreranno con l’Aran, mentre il 31 agosto saranno argomento di discussione le assenze di malattia e i permessi. Questo rinnovo dei contratti verrà certamente fatto, ma c’è il rischio che il Governo non mantenga la promessa relativa all’aumento stipendi, proprio per il problema legato alla reperibilità delle risorse economiche per procedere.

Per quanto riguarda permessi e malattia sembrerebbe non ci siano rischi. Altro nodo di discussione è il famoso Bonus Renzi di 80 euro, che crea dei problemi di contrasto con il potenziale aumento di 85 euro promesso dal Governo.

Per i sindacati nasce il timore che si arrivi all’annullamento dello sblocco. Il recente annuncio da parte dell’esecutivo riguardante lo sblocco di circa 2739 assunzioni e regolarizzazioni di precari di forze dell’ordine oltre ai 52 mila del reparto scuola fa infatti destare sospetti.

Questa mossa potrebbe essere letta come un tentativo di ammorbidire le parti in vista di possibili notizie non buone riguardanti i tanto attesi rinnovi contratti per la pubblica amministrazione.

Alessandro Sartoretto

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