Contenuto dell'articolo
La campanella sta per suonare ma sono moltissime le cattedre vacanti.
Nella maggior parte delle regioni manca solo un mese e mezzo all’inizio della scuola.
Molti quest’anno sono usciti anticipatamente dal lavoro grazie a Quota 100, questo a portato ad una grande carenza di insegnati nella scuole.
Il ministro dell’Istruzione Bussetti aveva annunciato 58.0627 mila nuove assunzioni di cui 14.552mila per il sostegno. La data prevista per l’inizio delle procedure era stata fissata al 26 di questo mese ma è stata rimandata.
Questo slittamento si va ad aggiungere alla complessa macchina che gestisce le assegnazioni delle cattedre, più tardi si comincia più possibilità ci sono di fallire nell’operazione.
Le amministrazioni delle scuole si stanno preparando ad affrontare al meglio la parte burocratica per le nuove immissioni in ruolo, ma rimane il timore di replicare gli anni passati: ovvero perdere due docenti su tre.
La ragione si fonda sulla mancanza di nominativi su determinate graduatorie. Per le discipline scientifiche e tecniche e per i docenti per il sostegno di alunni disabili i candidati presenti nelle graduatorie non sono sufficienti.
È caos cattedre
Boom di supplenti. I sindacati: gli organici resteranno scoperti, stabilizzare i precari
L’Anief ha denunciato che per i docenti di sostegno in Emilia Romagna, 8 posti su 10 andranno ad insegnanti senza titolo specifico.
Nella regione Lombardia, servono 40mila supplenti per “riempire i buchi” ma si rischia comunque di avere gli insegnanti in classe solo a ottobre-novembre.
L’anno scorso i supplenti sono stati 37mila ma non essendo sufficienti si è ritenuto necessario assegnare i posti a personale non qualificato per il ruolo.
Così si esprime in merito Pino Turi, segretario della Uil scuola:
“Le supplenze saranno tante, più degli anni passati per effetto dei pensionamenti di quota 100. Credo che se ne possano prevedere tra le 10mila e le 15mila in più rispetto agli anni precedenti”
Il presidente dell’Anief Marcello Pacifico domanda:
“Per quale motivo il governo non ha stanziato un solo euro per programmare nella scorsa legge di bilancio la trasformazione di quota parte dell’organico di fatto in organico di diritto?”
Arginare il problema del caos cattedre sembra impossibile, soprattutto se i tempi di immissione in ruolo dovessero allungarsi ancora..