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Novità sul fronte scuola: avanzano ipotesi sull’aumento degli stipendi degli insegnanti, ma ci sono molte contestazioni da parte dei sindacati.

Tra le rivendicazioni principali dello Snals in merito al rinnovo dei contratti statali 2017 c’è proprio quello degli aumenti degli stipendi del personale scuola. Elvira Serafini, segretaria nazionale del sindacato della scuola Snals, avverte che il sindacato non accetterà la possibilità di scaglionare gli aumenti di stipendio di 85 euro lordi in uno o due anni.

Dopo il lungo periodo di blocco del contratto, accettare una simile ipotesi vorrebbe dire prendersi gioco della professione dell’insegnante.

L’idea di spalmare gli aumenti in busta paga verrebbe concretizzata nel momento in cui il Governo Gentiloni dovesse incontrare difficoltà nel reperimento dei fondi per gli aumenti degli stipendi statali. Fondi che, secondo gli ultimi calcoli, necessiterebbero un investimento ulteriore di almeno 1,2 miliardi di euro per garantire l’aumento di 85 euro dal 2018, impegno del Governo e dei sindacati nell’accordo sottoscritto a fine novembre scorso.

Lo Snals inoltre si dichiara contrario a come è stato impostato il bonus nella riforma della legge 107/2015, perché provoca conflittualità tra i docenti all’interno della scuola. Contesta anche il modello di valutazione dei docenti: infatti il sindacato è contrario al sistema di valutazione basato sul giudizio del lavoro degli insegnanti delle scuole superiori da parte dei genitori e degli studenti che, secondo quanto previsto dalla riforma della scuola di Renzi, entrano a far parte del comitato di valutazione.

In contestazione anche la chiamata diretta, punto fondamentale della riforma della Buona Scuola.

Anche se molte delle regole sono state modificate e la discrezionalità dei presidi dovrà tenere conto dei criteri già decisi con gli organi collegiali e sindacali.

Alessandro Sartoretto

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